film "Herself - La vita che verrà"
Introduzione
Il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, presso il “Cinema Carbone” abbiamo visto il film “Herself-La vita che verrà” di Phyllida Lloyd insieme alle volontarie di Telefono Rosa.
Terminato il film ci siamo confrontati con le volontarie e abbiamo ascoltato l’esperienza di una donna che ha subito abusi.
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza a causa del 25 novembre 1960, in cui nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa) per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L’Assemblea ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.
La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.
Il film
Il film ambientato a Dublino, parla di Sandra che dopo l’ennesima aggressione da parte del marito violento (Gary) decide di andarsene di casa insieme alle sue due figlie (Emma e Molly). La protagonista si trova in un mondo difficile, costretta a fare due lavori e a vivere in una stanza di un motel per stare lontano da Gary, che comunque deve vedere settimanalmente per le figlie; Gary cerca di convincerla più volte a tornare a casa ma lei grazie alla sua tenacia riesce a resistergli, nel mentre Sandra sta cercando una casa per far vivere un'infanzia il più normale possibile ad Emma e Molly.
Un giorno capita per caso in un articolo che spiega come costruirsi una casa da soli con soli 35.000 euro e grazie ad una amica della madre che le fornisce terreno e denaro inizia l’impresa; Per la costruzione viene aiutata da un costruttore ed alcuni amici, nel mentre l’ex marito le fa causa dopo aver trovato Emma con una ferita sul braccio e non aver visto Molly per settimane (la bambina ha assistito all’ultima aggressione ed è terrorizzata dal padre quindi si rifiuta categoricamente di vederlo) e ne chiede l’affidamento senza però riuscirci.Il film fa riferimento a un certo heavy methal, un termine irlandese (e un doppio senso con il genere musicale) che indica quel profondo senso di comunità che spinge le persone ad aiutarsi a vicenda.
Appena la costruzione viene terminata, Gary la incendia. La casa è il simbolo di una nuova vita e la sua demolizione rappresenta la necessità di distaccarsi completamente da quel passato tossico che l’ha ferita nel profondo.
Riflessioni
Il film ha un significato molto profondo e personalmente l’ho guardato molto volentieri.
Mi ha colpito molto il racconto della ragazza perchè solitamente sentiamo queste situazioni molto lontane da noi e crediamo di avere la forza per uscirne al primo segnale, quando non è così facile come sembra, sono situazioni subdole che iniziano talmente lentamente che prendiamo certi atteggiamenti come un’abitudine senza accorgerci della gravità di certe azioni.
Conclusione
Come dimostra il film queste situazioni di abusi sono molto complicate ma bisogna avere la forza di cercare di uscirne facendosi dare una mano.
Commenti
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